Capitolo74 Giorgia Job EP Universa Pecora

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- Capo centrale cosa abbiamo su questa tipa? Non è nell’archivio? Manda una richiesta a l’Intel sulla rete flash. Secondo, mappa dei fondi? 

- La mappa è vecchia, è dell’Edicola Genetti di Cavareno e data del 98… Avevamo vinto la coppa del Mondo in quell’anno, ci sono ancora macchie di birra sulla carta… Comunque, dobbiamo infilarci fra queste due formazioni rocciose; Ozol e Nuovo. Dobbiamo entrare con velocità perché ci sono forti correnti, poi dritto nello 080. Consiglierei quasi l’uso dell’interferometro per conservare tutti cambi di rotta e velocità dei nostri rilevamenti, Capitan…

- Ottima idea! Jones! Non perdermi nessun di vista. Jenkins, interferometro in funzione. Capo centrale al rapporto, cosa diset?

- Quasi impossibile di far la differenza fra Gianna Nannini e Giorgia. Hanno la stessa voce! Giorgia è di Coredo. Canta e suona la chitarra da l’età di 15 anni, poi è stata cantante nei ‘’Regulabsurda'' dal 2008 una cover band che girava nei locali regionali. 2011 si esporta da sola con sua chitarra in Irlanda, pratica l’inglese per immersione totale e si impregna del folk locale. 2013 forma ''The Tananai’' in val de Non, con lei alla chitarra e voce, e Roberto Coletti alle percussioni. Facevano parodie in dialetto noneso. E finalmente 2014 si trasferisce a Berlino, scrive le sue canzoni e registra finanziata dal suo busking.  L’album è stato registrato in presa diretta, dal vivo, al Klubhaus studio di Berlino, con post produzioni fatte su un impianto personale, in casa. Roberto Coletti è salito appositamente dalla Val di Non per registrare batteria e percussioni, Matteo Tambussi si incarica del Basso e chitarre elettriche, un musicista americano; Charlie La Mote, incontrato spontaneamente suonando per strada, si aggiunge al violino. L’Ep è di 6 tracce che esiste in forma fisica ed è anche uscito su Bandcamp. La foto della cover è di Luca Marignoni su una grafica di Piotr Zięba. Tutto li.

Questo album di 6 canzoni sente il legno, ritroviamo certe essenze alla “Centromalessere”. Il violino spinge il colore generale, da questo lato organico, la voce l’inchioda sul posto e l’impedisce di andare ovunque altro. I soggetti trattati definiscono l’indipendenza di Giorgia la sua determinazione a seguire la sua strada; Sia vento o tempesta laterale, si deve rimanere sul sinter… O cadere camminando. È solida sulle sue gambe non si nasconde la faccia davanti a niente… neanche i “Peli” … La sua voce è la sua migliore carta da visita, è l’aggancio che lascia a chi passa di corsa: Senti e ti devi girare. Come per guardare di nuovo la sessione ritmica nastrata a suoi piedi… L’album respira determinazione e coraggio, contiene momenti di gioia, altri per ridere, magari ballare, c’è anche un ruttino da qualche banda ed è da mettere fra tutte le mani. L’album, miga il ruttino! 

“Canzoni e fichi” può pretendere ad essere la canzone faro, per portare avanti questo EP. Dal suo ritmo allegro e il suo violino melodico, è un folk-pop di buona fattura, ricordi di amori d’estate in Sardegna quando soffia il Nord-Ovest …

La voce incolla perfettamente al testo di risveglio-dopo-sbornia-in-stanza-sconosciuta su questo Rock-blues: “Malamattina” gradisce di un’ottima orchestrazione e arrangiamenti intorno alla partitura originale. Notevole anche la chitarra elettrica, che rialza il ponte musicale e la fine della canzone. Semplicissimo ritornello, facile da trattenere e cantare allungo, fatto di “lalala” … penso che la popolarità di questa canzone sarà di uguale impatto che la prima.

“Luogo di chitarra” è il pezzo che ha il più spessore dell’album, solo dalla sua dimensione umana. Perché evoca un personaggio, da noi sconosciuto finora. Il capo centrale ci porta un rapporto da l’Intel per chiarisci la mente: ''La Contessa Melania è una donna dall’età imprecisata, una creatura notturna, una sorta di befana urlante che infesta il Pratello (zona studente di Bologna) con le sue grida. Si dice fosse una puttana d’alto borgo, ma le storie su di lei sono innumerevoli e nessuno sa per certo quale sia la versione reale. Quel che è certo è che, ad un certo punto della sua vita, un uomo deve averle fatto qualcosa di terribile, perché il suo odio per il genere maschile è superato forse solo dal suo amore per gli abiti succinti, per la sua giarrettiera rossa, e per le bevande ad alta gradazione alcolica. Il massimo divertimento della Contessa è inveire contro gli uomini che bevono nelle osterie e poi prenderli a schiaffi, irrompendo subito dopo in sonore e soddisfatte risate da strega. Il suo motto “Vaffanculo, siete tutti stronzi!” riecheggia nella via per ore durante la notte, e lo si sente anche da casa, con le finestre chiuse. Melania la conoscono tutti, e nessuno fa più tanto caso ai suoi gesti da folle. Basta sapere che si deve stare lontani dalla portata del suo ceffone'' quel personaggio è anche presente sul tubo. La canzone viene scritta con Margherita Seppi dopo una festa in Pratello. La voce finale è una registrazione originale fatta di questa donna. La sua voce appare a l’inizio della canzone e suoi urli punteggiano molto bene il testo. Credo che conosciamo tutti personaggi del genere nelle nostre vicinanze. Ci vuole una bella dosa di umanità per portare attenzione a questi originali e finalmente decifrare il loro percorso, invece di gratificarli della nostra indifferenza o peggio: essere così basso da potere sfogarsi su più basso (in apparenza) di sé. La storia è toccante. La canzone è bella.

“Figli dei fiori marci” è un testo scandito a ritmo di una sillaba per colpo su un Djembe. Comunque il ritornello si calma originalmente, per diventare più melodico, rialzato da un violino onnipresente. “Siam diventando tutti pazzi” ... A dire la verità, la prima volta che ho sentito parlare di mdma era in una canzone di Felix Lalù. Non sapevo neanche cosa era, verginello che sono, rimasto nel regno vegetale per mie escursioni nell’orbita terrestre bassa. Fu lo stesso Felix, agente doppio, anche triplice certe volte, a influenzare l’Intel per dirigerci verso questo album. Cosa succede chimicamente in Val di Non? Fra spruzza-pomi e zoveni in orbita?

“Peli” non gira troppo intorno alla sottilità letteraria, eufemismi, perifrasi, circonlocuzioni. “Del cazzo” appare subito dopo il titolo e ha lo scopo di orientarci verso il soggetto della canzone e il suo modo crudo di trattare l’argomento. L’identificazione per primo… “Un odore strano…” Cosa fai? Tasti? Annusi? Certezze scientifiche o chilometraggio nell’esperienza? Nettuno stridente! In fine c’è la domanda che tutti si chiedono. Ma che cosa ci fa la Giorgia, con la sua chitarra? Quali esercizi di contorsionista devi fare per riuscire a ritrovarne uno nella casa armonica di uno strumento? Vita privata, spalmati! C’è gente affacciata alla finestra ed è curiosa!

Giorgia ha punto comune con la contessa Melania è l’allergia ai carabinieri. O al meno la voglia di scappare, altro che di fronte a membri della nobile istituzione. Cambiare aria in somma, non tornare specialmente a casa, vivere qualcosa di diverso. “Mele di scarto” è un rock rapido invitante a trovare il bello nel diverso, anche nelle mele scartate dalla cooperativa, quella stessa che ci paga poco la produzione e che ci vende a prezzo d’oro i chimici da spruzzare. Quella che si è trasformata nel giro di 30 anni dalla forza della comunità agricola, a l’intermedio collaboratore che ha saputo, per il conto di un’entità invisibile ma nera, mettere un guinzaglio, progressivamente, lentamente e con calma, a tutti contadini del mondo.

Questo album fa il suo peso di cose buone e giuste, sarebbe imperdonabile accorgersi, fra qualche anno, di essere puramente passato accanto.

Jones è un operatore sonar unico, e sicuramente insostituibile. In quel momento avrebbe anche bisogno di dormire, perché assomiglia a un giocoliere con 9 birilli per aria e le maneggia tutti. Mi sa che sta arrivando il decimo:

- Firma sonar Bankrobber!

- Nettuno stridente! Non rivedremo mai la luce del giorno….

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