Capitolo 173 Freaky Leeks album Freaky Leeks

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Doveva essere la seconda volta che l’Intel ci mandava a fare un giro… Cosi, senza obbiettivi precisi storia di tastare l’acqua delle profondità e vedere cosa si muoveva nell’oscurità del fondo mare. Da qualche mese le restrizioni dell’isolamento forzato iniziavano a farsi sentire, pochi album uscivano ed eravamo rimasti ancorati, quasi saldati, alla nostra piattaforma della base Nibraforbe dal resoconto della nostra missione su Rich Machines. Dalla nostra percezione dei rumori di corridoio, si sussurrava che il Sior Felix Lalù avesse finito di registrare il suo nuovo album, che i Jambow Jane erano in fase di missaggio, I Supercani hanno messo la registrazione del loro monumentale prossimo opus chiamato “Aggiovaggio” in sospeso, che i “Point Nemo” avevano un album pronto ad uscire, da tempo ma che un cambio di personale nella band, le riportava in sala prove per potere sopportare l’uscita come ci si deve. Casaligam appoggiava una nuova formazione; “66cl” nell’uscita del loro primo EP al gusto provocatore, iconoclaste, spolverato di ribellione, come della grana trentina stravecchia su dei strangola preti ancora fumanti. Tutto era in acque turbe, galleggiando di mezzo ad enormi punti di domanda. Questa missione doveva per forza condurci nelle profondità dei mari nostrani, vicino al fondo, da dove si staccano le uscite.

Di solito andavamo poco ad Ovest, quindi questa volta, facciamo rotta nel 270 e dopo una sessantina di miglia dalla base, piombiamo a peso morto e in larga spirale, con la convinzione di sondare il deserto abissale. Sara l’orecchia extra fine di Jones a portare la nostra attenzione su un’anomalia, un segnale strano, non ancora un rilevamento preciso, un’anormalità ancora presa nel fango e la sabbia della piattaforma continentale:

- Capitan, c’è qualcosa sul fondo nel 245, velocita 0, distanza 21 miglia, profondità 395, mi sa che vuole risalire. Crea un dosso sul fondo.

- Secondo, rotta nel 245, profondità 290, poi a 3 miglia del rilevamento giriamo in cerchi concentrici, velocita minima, distanza minima 3 miglia, li lascio la manovra. Capo centrale?

- Siamo troppo profondi capitan, niente rete flash!

- Mi combina i dati del sonar e spettrometro, per avere dati, qualcosa.

- Segnale confermato capitan, è sul fondo adesso, uno schedato.

- Uno schedato???

- Aspetto che la nuvola di fango e sabbia si chiarisce capitan, per uno segnale più definito, ma confermo Francesco Armani nella formazione.

Perché ero sorpreso? Tanto andando a cercare ad ovest, dovevamo incrociare forme di vita strane. Non c’era bisogno del rapporto del Capo centrale; Francesco suonava il basso nel “Eco del Baratro”, prestava il suo strumento a Geisterchor, un’entità nera e turbata, usava la chitarra per il suo album solo “le ceneri” e risaltava fuori dal fango delle profondità, per dare una aria famigliare a nostra missione. Il capo centrale torna con un po’ di dati:

- Credo avere la copertina ancora in bassa definizione e il nome del gruppo “Freaky Leeks” Armani Francesco: chitarra e basso, Freddy Porro: voce, Maurizio Viviani: batteria

- I porri strambi??? Cos’è?? Un concetto nuovo? Un trio che canta le verze? Una corale di giardinieri? Fammi vedere sta copertina... ula! Fanno metal? Sacrifici umani? Dati, voglio dati! Scanner, doppler, spettrometro, decoder Audio! Come hai detto che si chiama il cantante?

- Freddy Porro, Capitan! Risponde il Capo centrale.

La risposta alla domanda era nell’elenco dei dati presenti: Porro in Italiano vuole dire “Leek” in inglese. Già il Wyznoscafo fortemente inclinato girava a propulsione silenziosa, intorno al rilevamento e piombava a peso morto verso l’oscurità: la copertina rappresenta la dentatura di una sega circolare pronta ad affettare il primo che si avvicina di troppo. Il contenuto dell’album pero, non è così aggressivo come lo potrebbe suggerire la copertina. Anzi, è piuttosto Pop rock, limite power pop, tutte le tracce sono distinte nel loro stile, tutti soggetti trattati con un angolo diverso, l’opus intero è consistente senza essere eteroclite. Il Batterista rifletta un’esperienza accumulata a Londra a livello professionale. Le chitarre sono mordenti, il basso imperiale, la voce è magniloquente, imponente, spinta avanti ed esagerata di teatralità. I dati trattati arrivano…

- Cominciamo…

“Goatz” inizia con una dichiarazione di intenti: “Magari esagero, ma fa niente” … Questo dà il tono del album. Il primo brano è rock sostenuto, senza essere ne isterico, ne rugoso. Notiamo che Francesco Armani suona chitarre sparse su generalmente due, certe volte tre strati, e anche un basso bello espressivo con partitura elaborata. Il testo richiama ad una libertà spirituale senza guinzaglio: “You pray your gods on Sunday, you blame yourself on Friday”. Notevoli stacchi nell’ultimo ritornello del brano che indica la voglia uscire della rettitudine, creando asperità sul cammino.

“Mornings (Without sun) è un tempo più quieto, ma i vocali distillano la stessa energia. A dire la verità ci vuole un po’ di tempo per acclimatarsi a questo timbro grandiloquente, pero mette in evidenza un fatto nelle prime misure del canto, in particolare nella frase “Stay away from me” la voce di Freddy e quella di Francesco hanno un timbro abbastanza simile e il fatto poteva essere utilizzato al livello di cori, per sottolineare una frase chiave, per sollevare un passaggio. 

“Park” è un lento leggermente disperato, campato su un ritmo ferroviario guidato dal timpano della batteria. Notevole chitarra solista che ribadisce la frase musicale principale mentre i versi seguono l’arpeggio ritmico di un’altra chitarra. La seconda parte del brano scatena la voce, chiusa dietro sbarre, lontano dell’essere amato.

“Locked Up & Down” si distacca dall’album con la sua magica partitura di chitarra sbilenca. La ripetizione della frase dello strumento porta conformità. Le dissonanze genialmente organizzate danno al brano il rilievo di un Kilimangiaro di mezzo all’album. Il ritornello è più Rock e quadrato, diretto e potente, la voce sale sul tetto e cerca risorse per essere ancora più presente che lo è già. C’è un Alien dentro il cantante, che cerca una via di uscita…

“Road to Stockhausen” si appoggia del tutto su una batteria preponderante che passeggia su suoi Toms. Il basso è leggermente arretrato. Le chitarre hanno un suono più puro e diretto. Disegnano pianure nei versi, poi rilievi nell’introduzione e nei ritornelli. La voce cerca di nuovo di uscire del corpo di Freddy per diventare un’entità libera del tutto e non lo può fare discretamente. Mi sembra che c’è un Hulk vocale dentro il sior Porro, che strappa tutte le camicie di Freddy.

“A quarter to five” si appoggia ad un ritmo più temperato e sincopato, il genere è più pop, la voce è più posata e melodica, il testo diventa più temperato, imposto dalla sincerità del tono. Il testo è una richiesta di aiuto, una conversazione di uomini, fra figlio e padre. Questa canzone sembra la più accessibile al grande pubblico, di tutto l’album.

“You can sing” parte su un ritmo più rapido, si tinge di Brit pop, affetta con regolarità il testo. Lascia il batterista sfogarsi, il basso elabora sempre partiture intricate, mentre il cantante ci spiega il suo atteggiamento dall’inizio della registrazione: “Beh non sono un cantante, pero ho provato, lo faccio a modo mio e poi posso sfogarmi a squarciagola, perché mi piace farlo cosi” e varda che te podi farlo anca ti! Dai! Su… canta!

“Saint petrus” accoglie due lignee di chitarre dissonanti e una voce più rauca, quasi minacciosa, senza essere spinta. Il ritmo si appoggia di nuovo sugli toms della batteria, per accentuare un certo aspetto tribale nel pezzo. Tre chitarre per concludere il brano, oltre il secondo minuto ed arruffare il finale di mezzo a chitarre più melodiche che Rock. Un gran bel finale che lascia una buona impressione al cadere delle bacchette di mezzo alla batteria. 

Cosa dire dopo questa conclusione? Ci sono due modi di considerare questo album; essere critico sul modo di cantare di Freddy, quindi essere annoiato dal suo timbro di voce o abbracciare totalmente il suo modo di abbordare il suo compito e trovare nella sua eccentricità qualcosa di nuovo e di fatti poco comune. Nonostante avere una voce già potente Freddy sembra volere superare le sue proprie capacita e sembra avere trovato, sulla musica di suoi compagni, il modo di farlo. Inutile di dire che ho scelto la seconda, e dalle profondità alzare il mio capello al risultato.  Abbordo il Wyznoscafo sappiamo già tutto, eravamo lì prima di tutti. Vi tocca aspettare il 15 ottobre 2021.

Di colpo mi sto chiedendo se rimanere a profondità 290 o tornare vicino alla superficie….

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