Capitolo 115 Diciotto mucche uccise da un fulmine album DMUDUF

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- Distanza base Nibraforbe 08 miglia. Annuncia il Secondo.

- Risaliamo a 2 metri per minuto fino a far superficie davanti alla cascata. Rotta 270, avanti un quarto…

- Segnale!!! nel 180, distanza 21 miglia, rotta nel 035, velocità 011 nodi, profondità 050…

- Dai, non adesso Jones… stiamo per tornar a casa…

Jenkins viene definitivamente ritirarmi la pinta di birra da sotto il naso, portando un messaggio della rete flash, da sto dannato telex, che crepitava negli ultimi minuti:

- Messaggio del Intel, Capitan: dobbiamo coprire l’uscita del gruppo DMUDUF, che rilasciano l’album Dmuduf …

- Jones, firma sonar del rilevamento?

- Diciotto mucche uccise da un Fulmine, Capitan.

- To! Va là che combinazione; mezz’ ora prima di tornare alla base. Giravolta e ferma propulsione, Fondo?

- 095, piatto, fango e sabbia. Risponde Jenkins.

- Scendiamo a 080, Scanner, spettrometro, Decoder Audio. Jenkins tienimi d’occhio lo scop di profondità anche se è davanti casa nostra… Passeranno di sopra fra 55 minuti. Strumentazione in funzione. Capo centrale? Cosa diset?

- Gnent… ma allora, gnent de gnent… tiene tutto su un “post it”, varda Capitan: registrato e missato da DMUDUF. Master del disco Alessandro Maffei che collabora con l'etichetta Dio Drone poi membri del gruppo Fava jr. alla batteria, Mario alla chitarra, Manny al basso, Goffredo X alla voce. Soprannomi… non gho gnent de pu, va là…

Mi fa veder il “post it” indispettito… e lo riattacca nervosamente sul suo blocco, un po’ contrariato.

- Ho un amico Greco che si chiama Nonsipreocupis, vuol che li presento, Capo??

I dati che arrivano dallo scanner fanno vedere una varietà di stile musicali, molti non hanno niente da fare l’uno con l’altro, la base rimane un punk hard core, bucciato nella teatralità, con una glassatura di eloquenza e una spolveratina di visione accurata, magari sarcastica, sul mondo di oggi. Questa attraente tentazione viene presentata in evidenza nella vetrina con un altro capo lavoro di “Coraggio il topo” già autore dell’illustrazione “Mangiafumo” per I “Electric circus”, e di varie creazioni rock n’roll.

Ci sono 19 tracce ma la maggior parte sono largamente sotto i due minuti. Sono come scenette, piccoli sketch a verità cruda che ti arrivano in faccia come una sberla: stasera CABARET! Siamo quasi a profondità, il rilevamento si sta avvicinando, cominciamo.

Disfudance” sembra essere una trappola inizio album, per un techno fan passando li proprio per caso, e sentendo la prima traccia si porta a casa l’album e la magnifica cover di Coraggio il toppo, sicuro di potere scrollare fino a l’alba sotto “marzipan”. Ah ah ah mi piace!

Disfunzionale” rimette gli orologi a l’ora giusta. Un bel riff rock rapido e muscoloso apre la traccia, ma presto varie sezioni, sotto ritmi diversi, trasformano il pezzo in un patchwork inebriante, in quale si coniuga potenza, urli a lampo, un collage, un assemblaggio che sembra arbitrario e che include anche un discorso piuttosto serio, che viene anche lui accoltellato di urli. Lontano di essere repulso da l’aspetto casinista esperimentale gore, la costruzione e la struttura di quel pezzo, pizzica la mia curiosità, perché è composto BENE e registrato con precisione. Sono pronto ad ascoltare… il resto.

Samsara” e il suo rumore di bocca che tenta di mimare un didgeridoo (o DJ Ridu, come volete) è un'altra traccia potente e grintosa. Notiamo un batterista virtuoso su tutte le tracce. Il tono della voce ricorda “System of a down” certe volte e accentua il contenuto del testo declamato. Come sovra lineato di giallo (o rosa, come volete) Finale urlatissimo e divertente allo stesso tempo.

Ciò che score” contiene i riffs di chitarra i più micidiali dell’album, notiamo un bassista virtuoso su tutte le tracce. Il pezzo tende verso il Math rock ma con una chitarra che spara raffiche corte. Questo gruppo contiene dei musicisti di alto livello. Questa traccia lo conferma.

Gioco a somma 0” si appoggia su un ritmo più rock, quasi heavy, con cori se sembrano portare una vittima sacrificale a l’altare. 16 secondi solo. Intanto cosa puoi aggiungere a zero per ottener zero………….. il discorso di un politico!Gioco a somma zero per il mondo intero l’impressione conta, che natura morta nell’antropogene vedi certe scene sembrano distratti sono tutti matti”! Ma le vittime sacrificale siamo noi: “più caldo ancora gente che si nutre impunemente di risorse che ci han messo milioni di anni a crescere e che non torneranno di foreste che producono l’aria che finirà, si finirà”

Cactacee” è uno dei single rilasciati su Bandcamp una sberla mostruosa di un minuto, urlata in cima di voce. Notiamo un cantante virtuoso su tutte le tracce. “Nella polpa il succo c’è, ma all’esterno solo sabbia”.

La carne” è un “Te deum” al cannibalismo e alle feci. Un inno al necessario metabolismo dei cibi ingeriti per potere muovere, imparare al suonar il basso ed entrare in una band. La traccia, focalizzata sui residui, o prodotti derivati, dressa un quadro accuratamente scuro della nostra presenza terrestre. Al meno che cambiamo per: “Salsicce di feto, purea di placenta, cervello arrosto, natiche alla griglia, bulbi oculari con capperi e pancetta lattante al forno con la mela in bocca” …. Cameriere!

Una voce identica a quella di Sméagol apre “Cronache part1” e chiede “qual è il confine delle mie azioni, qual è il soffitto dei miei pensieri, dov’è la terra sotto i miei piedi e tu sai dove, finisce il cielo?” Appariscono i primi cori amplificati di una teatralità esagerata, mentre paperine corrono in sotto fondo. Queste cronache hanno uno stile tutto particolare, cori dissonanti, e atmosfere di scenografie post moderne. Come un concept generato dal cantante, un mini trip individuale all'interno di un maxi trip cosmico.

Ci si “babila” leggermente nell’Introduzione della corta “Cronache part2” “eccomi cosmo o pallide stele nessuna estensione è troppo per me” Ritmo basico e rapido su cori corposi…

Cronache part3” Sméagol, che adesso riceve onde spaziale proveniente da alpha del centauro in pieno su l’occipite si incarica del introduzione della cronaca più lunga. Invece di partire in un finale muscoloso introdotto da raffiche di grancassa, la fine del pezzo deriva su della pop da circo: “geno-genocidio, genocidio, accoppiamento, geno-genocidio, genocidio, accoppiamento, ci sarà un futuro chi sarà il futuro chissà!”

Globetrotter” è un altro patchwork di ritmi insulari e di trash core rabbioso. “meritocrazia!”

Martin Venator soleva soggetti con analogie scientifiche: “Se il potere è magnetico, l'anarca non è ferroso. Si approssima e si allontana da esso per puro motu proprio – o spinto dal bisogno – in ultima analisi dalla fisica”. Sarei anche d’accordo. La seconda parte è più posata e avvolta di cori ansiosi.

Contenitore” è la sola unica traccia puramente aliena dell’album. E una filastrocca gioiosa e spensierata, da ballare saltando da braccio a braccio, in una folla che si incrocia infinitamente nei suoi passi, cantando a squarcia gola, solo per la gioia che genera.

Giacomo il piccione” l'è na storia vera, tuti i sa come che la'è scomenzada, ma n'zun sa come che l'è na, da per dal bon… Il piccione di Rovereto prova di passare suoi geni ad una piccionessa pronta ad offrirsi a Giacomo, ma viene ridotta a due dimensioni da l’autista dei Trentino Trasporti nel servizio extra urbano Rovereto- Calliano- Besenello-Trento, vicino alla fermata in via Paoli durante il servizio delle 09.23… Mi sto chiedendo come mai non fa parte delle “cronache” …

Morire per niente” è una domanda profonda: Ma esistono ancora persone o anche famiglie pronte a dare un figlio ad andare a combattere per interessi PRIVATI, con la scusa idealistica nazione/patria? (visto come ci trattano al giorno di oggi…) Perché dateci salute, lavoro, sicurezza e trattamenti dignitosi, magari capisco che certi vanno difendere questo modo di vita. Se tagliate tutti servizi pubblici, chiudete le fabbriche l’una dietro l’altra e ci schiacciate di tasse, andate a brucare o mandate pittost vostri figli per difendere vostro sistema.

Orgia batteristica “Organelli” propone un orgia di basso a chiodo, su un massacro di plettro per un orgia di chitarra, su una sparatoria storica di sillabe urlate al limite dello strappo vocale. Bellissimo.

Dopo l’orgia… Un po’ più di orgia; “Mandami il Porno”. Slacciate la cintura, neanch’io sono al mio aggio nel mondo reale. Son vecio. Non sporco più lo schermo, pero devo cambiar tastiera spesso.

Oligocidio Stocastico Una traccia al titolo ermetico per me, povero straniero che sono, poi manca il testo nell’inserto. Magari si tratta di uccidere olio o oligarchia che sarebbe meglio.

Una delle più notevoli tracce dell’album si trova proprio alla fine di esso “L'Uso Sistematico della Forza”, monumento di rabbia sbudellata su sparatoria batteristica folle, la chiarezza limpida della posizione attuale del nostro comportamento viene raccontata con una fredda descrizione a metta pezzo. “Tutti sciavi o tutti morti” è il nostro vero destino oggi. Non c’è più spazio, non c’è più tempo. Traccia ENORME. Album importantissimo per la categoria Hard core, una sorpresa totale.

Sinceramente un album che mi riconcilia con il punk trash core mordente. Un album sorprendente di contenuto e di profondità, siamo lontano della rabbia sbudellata di “Grandine” per esempio, qui mettiamo le forme. Gli testi sono pensati e non rivendicano niente. Sono solo la descrizione di uno stato su vari soggetti che portano alla riflessione. Non pontifica a nessuno momento, non accusa a nessun momento, non guida, ne fa veder nessuna direttiva di comportamento. Niente consigli neanche, dovremo sapere dove andare. Siamo grandi… No???? Lo siamo veramente?

Stavo per dare l’ordine di tornare alla superfice quando Jones mi inchioda nella poltrona del centrale:

- Segnale! Nel 180, rotta nel 010, distanza 18 miglia, velocita 16 nodi, profondità 040… firma sonar dei Loyal wankers…

Le braccia mi cadono. La birra fredda e perlata di freschezza si allontana ancora di più dalle mie labbra. Questo vuol dire che siamo ancora chiusi lì dentro per un po’ di tempo. Fa niente, ordinerò un bacino di doppio malto con un trampolino sopra.

- Nettuno stridente! Non siamo mica su un’autostrada sottacquea, no? Buon… appoggiamoci sul fondo. Lasciamoli passare anche loro, dai! Pero dopo non voglio più sapere niente.

Siamo piantati davanti l’entrata della base a 95 metri di profondità, sentiamo la strumentazione ronzare e abbiamo tutti voglia di strappare la superficie…

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