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Capitolo 105 Reversibile album DICOTOMIE MECCANICHE 2019

[…] seguito recensione Francesco Armani

Giro la testa per leggere l’ago su l’indicatore di profondità, anche se ce n’e un altro, digitale, quasi nel mio campo visivo, sopra la spalla del timoniere di profondità, preferisco la vecchia abitudine della marina di un tempo. Questo qua, di rame con l’ago, mi parla di più… leggo 095.

- Qual è la loro profondità adesso? Chiedo a Jones

- 145, risalendo a ritmo costante; 2 metri al minuto. Velocita sempre 00, sempre nel 254, distanza 07 miglia, adesso.

- Niente sonar, solo decoder audio, spettrometro, scanner. Spegnere il doppler. Stabilizzare a profondità 100. Capo centrale, c’è del nuovo sul loro file?

- Beh… Niente cambi nella line up: Corrado Fago Golfarelli, autore delle canzoni, è cantante e bassista, Michele Cologna, arrangiatore e chitarrista, Nicola Nannini batterista sia elettro che acustico. Dal inizio 2016 Reversibile sono presenti su Spotify, iTunes e soprattutto Google play con l’EP “REVISIONI”, autoprodotto e masterizzato per iTunes da Mauro Andreolli presso Das Ende Der Dinge di Trento. Ma dalla loro apparizione a Balcony TV il progetto dell’album 11 tracce e entrato in un labirinto di bivi, incontri vari, ed è stato riformulato tutto: verso fine 2016 hanno incontrato Pietro Foresti, che è il marito di Valeria Rossi, che fa il produttore. Hanno registrato in co-produzione, con lui e Andrea Ravasio, solo le 5 tracce del EP, fra Monza e Milano, nonostante un repertorio di 20 canzoni già pronte. Sembra che il mercato di oggi sia più orientato verso single e EP corti. (Normale! La gente non ha più soldi!) Poi con questo materiale hanno cercato un’etichetta per pubblicare l’EP. Ci sono state proposte ma poco interessanti. Poi incontro con Andrea Dulio e Marco Biondi che sono due referenti per la “Universal” e in fine di trattative, faranno uscire due single del EP, uno qua, l’altro giugno magari…

- Uhuuuuuu. Giocano nel cortile dei grandi… Quindi, non è ancora uscito niente, e noi le becchiamo, con L’EP completo, mentre sono diretti verso a superficie, per una major… 

- Si!

- Beh questa missione ci sorride! Nen! Cominciamo!

Ci sono due elementi costanti fra il primo EP e nostro rilevamento. Primo; la voce di Corrado rimane profonda, soave e calda. Conquista senza fatica. Il primo paragone di spessore e presenza vocale simile, che mi viene in mente, è quello di David Gahan, dei Depeche Mode. Quel tipo di voce che riempie lo spazio senza fatica. E su di questo, ci campo fermamente. Il secondo e l’aspetto Noir, espresso pienamente o sottostante fra le righe: “Stai morendo a rate e lo sai!”, “Perché infondo lo sai il bene è solo parte del dolore.”, “Perché ti ricordi di esser viva solo mentre muori”, “Ma l’amore è solo un altro funerale al quale andare”, “Con gli scheletri nel tuo armadio abbiam ballato, la danza macabra del tuo futile passato”. Secondo me, Corrado scava nei cimiteri a note fonda, perché non riesce a chiudere l’occhio.

Penso anche che la band deve avere un suono più rock dal vivo che in registrazione. Come il distacco di “Sepolta viva” fra Balcony TV e l’EP “Revisioni”. Sul palco, le chitarre devono stare tanto più avanti e le programmazioni tanto più indietro… Sembra che cogliamo le chitarre di Michele a metà strada nella discesa fra la rabbia sbudellata dei “Blame” e il calmo pensato delle composizioni recente. Notiamo in fine uno spettro audio molto più ampio o al meno più definito nei bassi, su “Revisioni” era più campato nei medi, ma più cristallino… Scelte di missaggio o di master. Ci sono 5 tracce su questo EP e i dati dello spettrometro mi stano arrivando. “Dicotomie Meccaniche” sembra essere un titolo ancora incerto per questo EP, ma noi siamo li prima di tutti e giudichiamo che il titolo va più che bene per questa galletta al nero di seppia.

La batteria distorta di “AnimaUnica” sorprende subito. E un’esca come un'altra per staccarsi da una massa di uscite troppo affollate, e poi, dà una strana potenza a questo falso lento. E un tappetto rosso per la voce del Rev che si sfuma in una reverb interminabile su certe fine versi, che dà una profondità abissale alle sue parole, recitate dettagliatamente.  

La chitarra dominante di “Frankenstein” riposiziona “Reversibile” su suoi binari originali. Stupenda interpretazione del mito della ricostruzione di un essere nuovo e vivo da “pezzi […] lasciati un po’ in giro” metafora della riedificazione di una nuova vita comune, con i brandelli di due dissolte. L’energia necessaria alla fusione e il colpo di fulmine illustrato dagli ultimi secondi del brillante video di Fabio Tartaglia. Musicalmente il rock e le chitarre riprendono il fronte del palco, un lungo pianto di tastiere scorre su quasi tutta la traccia, in fondo a un corridoio, al piano inferiore. La traccia la più significante del EP.

Tutto ridiventa sintetico su “Ogni secondo di più” il dominio delle macchine e programmazioni. Il ritmo sale di un gradino e si tinge di “The Prodigy” per un attimo. Solo una chitarra distorta di energia, arruffa i ritornelli della sua presenza rabbiosa. Il testo il più nuaaaaaaaar del EP si conclude su “Ed era tutto questo vivere, Che ci uccideva dentro ogni secondo di più” in una distorsione aggressiva e panoramica.

“Stanotte” sembra cominciare in un modo classico con un pianoforte e la sua consistenza mi ricorda “L’amore e l’aura” del EP precedente. Sembra seguire la stessa linea di progressione. Mi rendo conto adesso, che è un’altra traccia lenta. Senza averne né i suoni, né gli stereotipi, c’è qualcosa di gotico nella costruzione di questo EP. Solo a considerare la base stretta e l’altezza architettonica del insieme. Ti sembra entrare in una cattedrale di basalto a sentire queste tracce. Sembra che Michele sia l’entità grigia dietro tutto questo.

Atmosfera “Dépêche Mode” su l’ultimo pezzo “Troverai”, che sarà il prossimo single di questa pubblicazione. Una chitarra, con un suono di basso, fa rimbalzare una nota unica sulle pareti rugose di un eco digitale.  Possiamo ritrovare uno stile “Martin Gore” nei cori in falsetto sovra incisi su le fine versi, meritavano di essere spostati un po’ più avanti, talmente rialzano i vocali. L’unico assolo di chitarra è presente su questo pezzo e accompagna l’ultimo ritornello.

Reversibile sta facendo un passo nel cortile dei grandi. Se i piccoli maialini non le mangiano prima hanno la possibilità e soprattutto le spalle, di determinare la loro strada. Spero che faranno passi secondo le loro decisioni, evitando di seguire sentieri imposti e troppi stretti per i loro passi.

- Quale la loro profondità adesso?

- 055, capitan.

- Lasciamoli mettersi in moto. Torniamo verso base Nibraforbe! Secondo, li lascio il centrale. Mi fascia un “Ivan il pazzo” fra 20 minuti precise, storia di vedere se siamo da soli, qua in zona…

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