Capitolo 121 the Indigo Devils EP 2.0

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- Segnale!  Nel 93, rotta nel 231, distanza 09 miglia, velocita 10 nodi, profondità 045.

Jones mi tira fuori del mio torpore, mezzo assopito che ero nella poltrona del Centrale. Ero ancora a surfare il silenzio che seguiva “Horizon” dei Chaos Factory.  Buon… Jones è il migliore operatore sonar della flotta e sono contento di averlo abbordo. Preciso, ordinato, capace, volontario, costante ed esemplare. Non manca di qualità. Pero lì…. Disturba leggermente. Sto ancora a sottrare i due azimut di memoria, ancora confuso che sono, dal ricollegamento rapido alle mie funzioni di comandante.

- Eeeeh… siamo ancora fermi giusto?

- Si, Capitan! risponde il Secondo nella mia schiena.

- Dove puntiamo adesso?

- 153. La corrente ci porta progressivamente nel 180… mezzo grado per minuto. Afferma un timoniere.

- Perfetto! rimaniamo li, distanza minima?

- 5 miglia e mezzo, Capitan.

- Firma sonar?

- Indigo Devils, Capitan…

The Indigo Devils… Non c’era bisogno di tergiversare più allungo. I recordman di letture dei nostri rapporti di missioni, (1786) erano di nuovo nel fascio del nostro sonar. Il primo album, una raccolta di cover smantellate e ricostruite in un modo sorprendente, mi avevo già fatto reagire in quel modo, già a l’epoca, a l’annuncio delle loro prime composizioni: “La cosa potrebbe essere interessante. Va be che si può essere campione di tuning su maggiolino, la cosa si complica un po’ quando devi partire dal disegno del telaio, per potere mettere qualcosa sulla strada...” Erano giunti a quel punto, e per pura coincidenza… lo eravamo anche noi. Il Wyznoscaffo era silenzioso ed immobile fra due acque. E loro ci passavano sotto il naso, a 10 nodi, con un baccano dei mille diavoli abbordo la loro unita. Una festicciola permanente di quale, solo a l’orecchio, potevamo percepire i bassi.

- Capo centrale, vieni a raccontarci due o tre cose, prima che mettiamo tutto in moto.

- Niente cambi di line up per la band di Levico, sono sempre gli stessi. Edwin Degasperi; voce e basso, Riccardo Tosin; voce e chitarra, Andrea Arighi; voce e tastiere, Luca Boninsegna; voice e sassofono, Simone Rigon; sta zito e percuota pelli e piatti. E ritroviamo Trutz "Viking" Groth, Capitan! L’Ex chitarrista dei “Kim and the Cadillacs” che avevamo schedato già a l’epoca. Aveva scritto la canzone “Rock n’Roll Lullaby” la versione della quale è stata arrangiata sull’album “Devils in disguise” e ritroviamo la sua voce potente su “Little green girl” La canzone è stata scritta assieme a Trutz Groth, che si incarica dei vocali sulla registrazione. L’album è stato registrato per “Global label records Italy” con il supporto dello staff del festival Sanremo Rock. L’album è prodotto da Luca Valentini che firma qualche arrangiamento. "Stipiti" è il brano con cui la band ha vinto la 30esima edizione di Sanremo Rock e che li ha dato la possibilità di produrre alcuni singoli che fanno parte dell'EP; “Stipiti” e “Come i Supereroi”. La voce femminile in “Little green girl” è il risultato della miscela tra la voce del chitarrista String (Riccardo Tosin), effetti digitali e la voce di Carolina Roat.

- Raccogliamo dati! Strumentazione in moto… Cominciamo!

Le prime sonorità che arrivano dal EP non sembrano riflettere un’atmosfera Rockabilly, né incollare perfettamente con i “teddies” che la band porta sul palco scenico… Vediamo che cos’è… “Intro” …  1.09 solo… Ecco! Questa nappa di tastiere spaziali annuncia “Little green girl” quella traccia evento, soggetto della maglietta ufficiale rappresentando un disco volante, con il ritornello della canzone come moto. Aggiungiamo la voce ruspa del Viking e abbiamo un hit potenziale. Qualcosa da proporre come single dell’anno al Trentin Music Award 2019. Il pezzo si appoggia su un tempo che invita a fare girare la vostra partner sulla pista da ballo. Un sassofono onnipresente soleva l’atmosfera, con un tocco di gioia, che incolla alla festa sonora che esce dal Decoder Audio del bordo.  Centrale conquistato di un colpo.

C’è un’atmosfera adolescente, tipo “American pie”, “The outsiders”, “Il tempo delle mele” per “Come i supereroi” primo single del EP già uscito nel febbraio 2018.  Ovviamente c’è quella ragazza a scuola che esce con un figlio di papa e abbiamo da aspettare tutte le 3.08 per sapere come andrà a finire. Hmmm… Versione moderna con accessori sconosciuti dalla mia generazione come whatsap, instagram e I phone.  Bel ritmo e riprese consistente, spinte dalla batteria e dal basso. Le tastiere punteggiano i versi alla moda Jerry Lee Lewis. Il video è divertente e comporta tantissime scene spontanee risultante della confrontazione diretta con passanti. Mi ricorda un po’ “Trento” dei Nibraforbe…

Ci si balla ancora più forte, a far girare le gonne su “Stipiti”, il testo cantato alternativamente a due o tre voci, porta le teste dei timonieri e operatori strumentazione, a dondolare da destra a sinistra sul tempo. C’è ancora questa atmosfera festiva abbordo. Il personale spensierato e preso dal ritmo… Cosa faccio?? Rimango rigido-comandante o mi lascio andare a canticchiare; “Idee senza limiti, guardo questi stipiti di porta e mi chiedo che accadrà, a metà tra mondo e sogno, sono perso e mi vergogno, ma ti penso e dormo su un baobab” a dire la verità senza allenamento e un po’ difficile di cantarla giusta. La voglia di riprovare finché viene bene, è forte. Mettiamo lode senza discutere, la gioia non ha prezzo.

C’è un po’ più potenza e determinazione, o al meno un attacco più forte su la partitura di “The girl next door” la traccia è un po’ più “mordente” e cantata in Inglese. Tutti colpi classici del Rockabilly sono utilizzati qua: dall’assolo di chitarra, assolo si piano forte, e poi di sassofono, stacchi. Poi quel doppio colpo di rullante sul ritmo, colora più che bene l’insieme.  Ancora un bel colpo. Se questo EP è uscito per tastar la temperatura, prima di buttarsi a scrivere per il primo album 8/9 tracce, posso confermare che possono attaccarsi alla composizione anche da adesso. Occhio all’Inglese pero… meglio sottomettere il testo a veri Inglesi presenti in zona o insegnanti nella lingua, che rendersi conto dei sbaglietti (senza conseguenze, rassicuratevi) una volta incisi… Spero che Boris Johnson sarà disponibile fra poco e in chiesta di asilo politico in Trentino, dopo il macello che prepara per il Brexit. Posso raccogliere proposte qua, prima di trasmettere all’interessato.

- Secondo? Li lascio il Centrale, torniamo alla base Nibraforbe.

Prima di uscire verso lo stretto corridoio, mi giro per puntare l’indice verso Jones, al sonar:

- Jones, dai… Non fare troppo zelo…. OK?

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