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Capitolo 186 Felix Lalu album Tut bon

[...] Seguito recensione Isole Minori

- Ivan il pazzo!

Ordino dalla poltrona del centrale prima di guardare i numeri defilare sullo schermo digitale del timoniere di direzione e prima di completare il giro completo, faccio puntare il Wyznoscafo a sud.

- Rotta nel 180, avanti due quarti.

Siamo a ritmo di crociera, di ritorno verso mari nostrani, dopo una missione su Isole Minori. Ovviamente dopo un periodo di costrizione, l’attività musicale si libera del tutto e non saremo sorpresi di ritrovarci con segnali primaverili abbondanti. Tanto, siamo riforniti di recente.

- Segnale! Nel 240, rotta nel 190, distanza 32 miglia, velocita 2 nodi, profondità 380, firma sonar Felix Lalù.

- TO! Cosa dicevo... Scusa, Jones! Firma sonar di???

- Felix Lalù, Capitan.

Questo sì che è un cliente serio. È diretto Est-Sud-Est ed è ancora bello distante ed estremamente profondo. Penso che stiamo su un rilevamento non ancora pubblicato, una pre-uscita, le nostre prede preferite. Pero dobbiamo agire con cautela, l’Intel non ha idea che siamo i primi sul colpo e dobbiamo avere un dossier prima di tuffarci nelle profondità, prima diventare irraggiungibili.

- Capo? Fai parte della nostra scoperta a l’Intel e chiedi se hanno qualche informazione su questo rilevamento.

- Aye aye, sir!

- Scanner, doppler e spettrometro. Jones? se ci sono altri segnali metti l’interferometro in funzione.

- Aye aye, sir!

Un’ora e mezza passa e il telex finisce finalmente per masticare un po’ di carta perforata. Mentre il capo mette dell’ordine nel suo rapporto, Jenkins mi passa i dati dello spettrometro. Le braccia mi cadono; è un album di Rap.

- Jones? A quale punto siamo?

- Sempre rotta nel 190, nuova distanza 23 miglia, velocita 2 nodi, profondità 350 adesso.

- Rotta nel 220, avanti un quarto, profondità 300. Secondo? Torno subito, li lascio il centrale un attimino.

Felicemente ho una valigetta di Antihistamini nella mia camera. Vero che sono allergico al rap, ma il personaggio è imprescindibile in regione e devo affrontare medicalmente la situazione, l’infermiere del bordo è chiamato per vegliare al mio stato e consigliare posologie. Il capo centrale arriva col suo rapporto.

- Allora il nostro rilevamento è una collaborazione tutta nonesa tra Felix Lalù e White noise un duo di produttori formato da Cristiano Gebelin e Leonardo Corradini. Felix Lalù firma testi e voci, White Noise: si occupa della musica e della coproduzione con la Ostia. La foto di copertina è di Lorenza Daprà la grafica della copertina è di Giordano Mattar. Registrazione e pre-missaggio: Jacopo Broseghini. Missaggio e Master: Ric De Large. Caterina Cropelli appare nei cori su Tut Bon (En Val de Non). White noise sono conosciuti in tutta Italia nel mondo del Rap e hanno firmato musiche e produzioni per un esercito hip hop, con pezzi a tendenze Club ed Electronic Dance Music. Sembra che l’album uscirà il 6 maggio 2022 e che siamo in anticipo su questo rilevamento. Vuole il riassunto del Intel?

- Spari… Capo… Spari.

"Tut Bon" è il secondo capitolo, con sonorità più elettroniche e hip hop, della sua personale trilogia del Nones, una fotografia in musica della società nonesa contemporanea, che si chiuderà con un disco di cover. L'intento malcelato è che il disco diventi un classico per la gioventù nonesa e un must per le piste da ballo e le sagre di tutta la valle.

- Grazie Capo! Credo siamo abbastanza vicini… Decoder audio, cominciamo!

Così il nostro giullare del neo melodico alpino prossegue con il suo piano di invasione mondiale del nones. Il “secondo più grande cantautore dialettale noneso vivente” cerca di includere nel suo piano di conquista nazionale e mondiale, tutta la popolazione della valle. Qui mira particolarmente ai giovani sulla tematica della festa. Sembra che i testi sono caustici.  La copertina è leggermente sanguinosa e sembra proporre una scelta alla Matrix fra una mela rossa e una mela blu. La sacerdotessa agli occhi bianchi che espira l’aria buona della vale, sembra porpore la scelta: Torni alla tua vita odierna o sei pronto a vedere fino dove la tanna del coniglio bianco finisce?  Noi, siamo in missione, quindi diamo un morso nella mela rossa. Di seguito alla prima lezione in nones di “No hablo ladino” tiriamo fuori biro e blocchetti per la seconda lezione.

L’infermiere mi consiglia un po’ di Cetirizine in gocce per affrontare “Buti” che significa Germogli. Ma questi germogli sono piuttosto culturali e identitari. Difendono l’appartenenza ad un luogo, una vale in questo caso, con tutto quello che si riattacca al questa appartenenza, come un germoglio di quale si deve prendere cura, per ottenere un frutto. Imparare il dialetto o in questo caso la lingua locale è un urlo per dire; sono di qui, al momento dove l’uniformizzazione e l’appartenenza a un gran tutto sta uccidendo le identità: “Gwel fadigiar, Se vues zimar, Sto pedestal”, Magari è un po’ difficile ma devi faticare per raggiungere questo piedistallo.

Sul nostro blocchetto notiamo: “Zo en zinocel” = giù in ginocchio.  “Zimar” = raggiungere. Can che vues= Quando vuoi.

Mi faccio due pillole di Desloratadine 100 milligrammi per affrontare “Franz Joseph” e i ricordi dell’Impero Austro-Ungarico in questo Afro beat per autonomisti sud tirolesi, su un ritmo di techno per suore in fregola. Brano che si contrappone leggermente con la ricerca di identità linguistica della prima canzone, opponendo il ridicolo del ritorno a l’unita tirolese, se non fosse tinto di aggressività: “Al nones dagin! Al solander copel!” tradotto come Al noneso, picchialo! Al solandro, ammazzalo!  Per mettere tutti d’accordo io dico che la canzone “Franz Joseph” è in fondo come il Pippero: senti come pompa il Pippero.

Ribadisco per Pierino che stava sognando in fondo alla classe: En Gromial = un grembiule. Clamarse = Chiamarsi. En spegel = uno specchio.

“Poppin Grostoi” si oppone nel mio organismo contro due pillole di Fexofenadine 150 che butto giù con un resto di caffè. Il ritmo è trap ma le sonorità sono accattivante e descrivono un’atmosfera ansiogena, con suoni un po’ più “maschili”, senza essere aggressivi. La metrica è dettagliata sulla fine di ogni verso. Sono incluse nel finale le parole di una scena del film “Breaking bad”.

Domani avrete interrogazione scritta, quindi studiate: Tacuini = portafogli. La fauz= la falce. Giai da nar = Devo andare.

 “Tut Bon (En Val De Non)” sembra essere la traccia la più saggia dell’album o la più accessibile al grande pubblico, la più musicalmente pop, ed accoglie Caterina Cropelli per secondare Felix ai vocali. Questa assomiglia ad un riempi-pista per le sagre di quest’estate e non ho neanche bisogno di medicazioni.

Visto che a forza del far festa non avete avuto la media, mi copiate cento volte: “Stai tranza” = Stai tranquillo. “La miola e la grosta” = La mollica e la crosta del pane. “Tal e cal” = Le cose come sono/ e cosi.

Sponsorizzato dal comitato per il ritorno del rosso al lago di Tovel “Toel L’è Nos” cade giù di giri e scorre su un ritmo trascinante. Ne approfitto per ingoiarmi due Loratadine 200 milligrammi, mentre una voce deformata al Auto tune scandisce: “Toel l'è ros, Toel l'è gros, Toel l'è nos”. La canzone si articola intorno a detti che combinano le sonorità dei nomi dei paesi, con situazioni irrazionali: “Da Liu no vegnes fuer viu, Da Tres no vegnes fuer tes” tradotto inDa Livo non esci vivo. Da Tres non esci sazio” Ho già incontrato questo tipo di formule, già nei miei primi tempi in Trentino, con formule che riguardavano paesi come Mattarello e Garniga… Vi lascio concludere le frasi da soli.

Prima di essere ripescati a l’orale notate: Un sciartabel = un cartello. Bardellare = Chiacchierare. Raspar = Raccogliere, recuperare.   

Ritorno in centrale dopo la somministrazione di Levocetirizine in sopposte per studiare “Pisade Senza en Pet”, indubbiamente la canzone la più vicino al suolo della galletta. Un campionamento di chitarra scorre allungo tutto il brano e porta un aspetto quasi rock, a la descrizione dell’immancabile bisogno di raggiungere l’orbita terrestre bassa, con bevande e sigarette rotolate male. Fino a brillare su tesi di matematica o fisica quantistica, argomentate ad alta voce fino a tardi, in piazza. Ci sono ancora premi Nobel disponibili, non si sa mai…

Per difendere il vostro caso davanti alla giuria svedese ricordatevi di: Svuotolar = Rotolare. Svezar na musina = spaccare/sventrare un salvadanaio.  Na ciaudera = un calderone

Stanco di ingoiare pillole provo un Benadryl timbro sotto lingua e un po’ di Claritin, “Valer” è un lento trap fatto di sonorità tubulare, disperse nel eco e la riverberazione. I suoni ricordano violoncelli sintetizzati e i ritmi sono cadenzati di sonorità acquatiche. La canzone è piuttosto corta e supera appena le due minuti ma l’atmosfera, sollevata da una musica ipnotica, è accattivante. Felix scende vocalmente nei bassi, nei versi sussurrati vicino al microfono. White Noise magnifici. Mia preferita su l’album.

Prima di lasciarvi studiare per il vostro esame finale annotate: Ti masnes masa = Tu macini/ci pensi troppo. La vita l'è en dos e na val = La vita passa da salita a discesa. Giatar = Trovare.

Devo finire l’album con un po’ di Zyrtec in siroppo e del Xyzal in flebo. “Sagra” promette il “bouquet final” di questo fuoco d’artificio. Sonorità orientale scorrono in cerchio chiuso allungo tutto il brano; i versi sono declamati con l’atteggiamento e le gesticolazioni adatte al genere. Il ritmo raddoppiato del ritornello è ballabile da ventenni, ma pericoloso per quarantenni e divietato a sessantenni. Questi ultimi non sono qui per ballare e saltellare come matti con teste “vueide tute mize” ma son lì per dare il consiglio “Tieni la testa sul col”.

So perfettamente che domani mattina nessuno di voi sarà in piedi alle sette, per lo meno ricordatevi che: Descuerto = Scoperto. Di bonora = presto/di buon’ora. Snasar = annusare. Far i ouni = fare gli uomini.

Felix conclude qui la seconda mossa del suo machiavellico piano di conquista mondiale del Nones e raduna intorno a sé la gioventù della vale. Il terzo capitolo della sua trilogia cantato in dialetto noneso sarà aspettato, sia dalla gente della valle, che da tutti trentini. Per l’album di cover, non ho la minima idea di come sarà trattato l’argomento, né quale canzone saranno scelte per essere nonezzate a piacere. Mi sento di staccare la flebo e di rinunciare a medicazioni supplementare. Sono venuto fuori di questa missione in un pezzo solo. L’allergia al rap si sta curando piano.

- Segnale nel 170, rotta nel 090, distanza 22 miglia, velocita 7 nodi, profondità 050, firma sonar degli Herr.

Per le trippe di Richard Dawkins! Anche loro fanno un genere musicale vicino al rap. Il loro primo EP, pero, mi aveva lasciato un buon ricordo. Spero che quello che ho in circolazione nel mio organismo mi aiuterà a passare la prossima missione senza l’infermiere del bordo presente nel centrale.  Tanto tutta questa farmacopea è come la vaccinazione ARN, costa un occhio della testa e non funziona… Sono solo cose da vendere.

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