Capitolo 70 Yellow Atmospheres album Kairos

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Jones, al sonar, taglia il silenzio contemplativo che circondava la tavola delle carte:

- Segnali da per tutto! Siamo circondati da bips in quasi tutte le direzioni...

- Ostia. Quale il più vicino?

- Eeeehrm... Yellow Atmospheres e Maria Devigili sono i più vicini. I Yellow nel 245, 10 miglia, Maria nel 095, 10 miglia. Tutti altri segnali, compresi Horrible Snack e Francesco Camin, son sparsi in quel quadrante fra.... 17 e 38 miglia da qui.

- Rotta nel 245...  Occupiamoci di questi novelli prima, ci dirigeremo verso il branco più tardi. Capo centrale? Cosa abbiamo su questa coppietta?

- Questi sono veramente atipici, Capitan: Yellow Atmosferes sono apparsi nei dossier del Intel da più di un anno. E un duo che suona l’arpa e l’handpan chiamato anche Hang, una specie di disco volante metallico che è la versione converte del concavo Steel pan dalle Caraibi. Anche se esiste la controversa che rifiuta la correlazione fra l’uno e l’altro, la similitudine è ovvia. Il primo era originalmente fatto da corazze di tartarughe, poi più rispettosamente per l’animale, stampato a martellate da bidoni di petrolio di 200 litri. L’hang, lui è recentemente nato in Svizzera. Sono notevoli dal genere musicale proposto e della calma ispirata da quel tipo di suoni. Fra le loro apparizioni più importanti; il concertino organizzato in luglio dall’Ammiraglio Giusy Elle “Quando l’acqua incontra la musica” alla piscina di Levico. Un altro concerto a l’alba a 2045 msm all’arrivo della seggiovia dell’alpe Daolasa, e un momento di calma di mezzo al “Upload festival” 2017, per finire una bella apparizione a Balcony TV ... Lei mi sembra di formazione classica, seria e studiosa. Lui lo vedo vegetariano o vegano, olistico, vestito solo di fibre naturale, con una capacita contemplativa di fare girar palle (di vetro). Sembra quasi inevitabile che quel gruppo esistesse oggi; questi due personaggi si conoscono dall’infanzia, da l’asilo...

- Hmmm... a guardare il segnale del decoder audio, sembra un po’ tutto lineare... cosa abbiamo nella scaletta?

- Ecco qua Capitan... disse il capo centrale.

Mi sembra già a prima vista di ritrovare due titoli di tracce costruite sullo stesso principio di “Hesminè” di Noirêve. “Archè” e “Teleutè” sembrano essere titoli scelti per la loro sola sonorità piuttosto che per il loro significato. Ho ancora in testa il telex da l’Intel che ci spiegava: “Esempio perfetto la canzone “Hesminè” dove prende vita un linguaggio inesistente, basato puramente sul suo effetto sonoro: in tal modo si può trascendere il significato verbale e ricercare un impatto esclusivamente emozionale con l’ascoltatore." Mandiamo comunque la domanda sulla rete flash a l’Intel convinti che ci risponderanno un argomento simile. Pero questa volta, il telex sta crepitando e una spiegazione c’è... Alla nostra più grande sorpresa... Kairos è finalmente costruito come un concept album: un ciclo di vita inserito nell’infinito. “Archè” viene dal greco e può simbolizzare l’inizio, la nascita in qualche modo. Prima di questo, c’è di fatti “L’ora che non c’è” che rappresenta il “prima nascita”. “Teleutè” invece sarebbe la conclusione e inserito in questo concetto, potrebbe anche rappresentare il fine vita. Seguito dal “soffio di libertà” che rappresenta la liberazione delle pene terrestre. Kairos, in fine, è una delle rappresentazioni divina nella Grecia antica, del tempo: Chronos essendo una rappresentazione più generale che definisce il quadro del movimento lineare del tempo. Kairos definendo il momento giusto per fare le cose. Nel tiro con l’arco, per esempio, simbolizza il momento GIUSTO in quale la freccia è liberata per raggiungere il bersaglio. Prima, no... Dopo, no... Kairos, o manchi puramente e semplicemente. Più profondamente, Kairos definisce azioni uniche e irreperibili che possono influenzare la totalità della traiettoria della vita fra “Archè” e “Teleutè”, e fare di quel percorso, un’entità unica. E sempre tempo di fare, è sempre il momento giusto. Le decisioni che prendi, tracciano la tua via.

- Eh beh! Non mi aspettavo un tale filo conduttore attraverso questo album...

Abbiamo ascoltato come il comune dei mortali, adesso che ne sappiamo un po’ di più, chiedo a Jenkins di ripassare i dati nel decoder Audio, un’altra volta...

“L'ora che non c'è” è una traccia conosciuta perché è stata proposta sul tetto del Muse in marzo 2016. Inizia solo con l’hang pan e piano, piano, prende corpo, spessore e finalmente ritmo dopo 2.04 per quasi fermarsi e riprendere cadenza nella conclusione finale.  L’esecuzione del pezzo durante Balcony TV prova che una partitura esiste ed è rispettata.

Nuovi strumenti appariscono su “Archè”; qualche percussione e un flauto introducono il pezzo. Andrea Celeste è maestra del suo strumento. Le armoniche suonate intorno al minuto sono qua per testimoniarlo. Riccardo utilizza qui la palma della mano per appiattire il suono del hang.

“Shamal” esplora ritmi più sincopati e punteggiati alla arpa. Si destruttura per determinare una prima parte e dopo la pausa, c’è quasi uno scambio di partiture fra i due strumenti. La traccia inspira un periodo di apprendimento, di crescita. La traccia si conclude nel soffio del vento che sembra aprire uno spazio a perdita di vista, un mondo interno o esterno, in quale cercare tutti “kairos” possibili.

“Frammenti di infinito” è una traccia gioiosa, allegra e leggera. Sorprende dalla sua struttura quasi pop; sembra composta da introduzione, verso, ritornello, verso, ritornello, coda. Dopo il suono chiaro e lunghissimo di “sustain” (o persistenza del suono) della campanella tibetana che conclude l’intro verso 0.20, l’Hang genera suoni temperati con la palma della mano per creare ritmo. Questo pezzo è sorprendente di modernità; Ci si potrebbe quasi depositare parole fino alla seconda campanella, che invita l’arpa a dirigersi verso l’uscita...

“Sincronia Fatale” mi porta un’associazione di idea un po’ strana: un tango... o al limite un Fado portoghese, ma l’immagine del tango è la più forte che finisce per confermarsi intorno a 2.00 con riff di arpa che non sono fatti a caso! Sorprendente e inaspettato.

“Al fiorir del Pesco- fall in love” ritorna verso tendenze classiche, quasi la normalità. La plenitudine, il calmo.  Corto pero... 2.58 per l’amore, fa un po’ breve.  Tengo a protestare energicamente a questo momento della scaletta; Abbiamo un pezzo che si chiama “Fall in love” e subito dopo arriva “Teleutè”. Cioè: sipario, chiudiamo gli occhi, grazie, ciao. Mannaggia Ragazzi! E un pezzettino intitolato “Intercourse” o al limite “Procreazione” di mezzo potrebbe anche prender posto, no??? Un po’ di pepe, eh? Gnent? Al meno che l’argomento sia trattato e sviluppato in un futuro album completo, come un invito a seguire il volume 2, potrebbe essere un bel teaser: “Eros” dopo “Kairos” ... fateci un pensiero.

Del resto, “Teleutè” è la traccia la più lunga dell’album e inizia con un suono di campana. E non assomiglia l’angelus...  il ritmo è lento ma la partitura distilla sedicesimi di note al hand pan mentre l’arpa ruscella di cascate di scale cromatiche. Appare un sassofono nella parte finale, prima che la traccia sia letteralmente seppellita sotto il rombo di un “Ocean drum

Eccoci “liberati” quindi su “Soffio di libertà” un bel pezzo finale, leggero, quasi solare. Qua nel centrale operativo siamo più che cartesiani, e non possiamo vedere nel contenuto di questa traccia, una promessa o una ricompensa ad un atteggiamento di vita.

Kairos si conclude su una tonalità allegra. L’album ci ha fatto viaggiare. La conoscenza del significato dei concetti portati qui avanti (Kairos, Archè e Teleutè) non sono obbligatori, ma portano punti cardinali, per lasciare lo spirito illustrare le varie fase, al secondo della fantasia personale. Le tracce di questo concept album sono tape da seguire come rilievi su una carta dei fondi marini. Felicemente tutti nostri “Kairos” ci hanno portati qui, nella nostra latina di ferro a gradire le nostre avventure... Non ci sono rimorsi nell’equipaggio.

- Ivan il Pazzo! Facciamo un giro e mezzo che dobbiamo ripartire nell’altro senso... Secondo! li lascio la manovra... Jones? I rilevamenti seguenti si son mossi?

- Son passati dal 095 al 102, su 20 gradi di quadrante, fra 20 e 41 miglia di distanza. Profondità varie.

- Grazie Jones... Secondo? Devigili o Horrible Snack? Cosa diset?

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