Camp Lion La teoria di Romero


Prima di tutto devo insistere su un fatto: è primordiale, per non dire vitale, che vari gruppi di una zona rimangono connetti l'uno con l'altro. Lo scambio di video, pezzi musicali, foto, attraverso i canali sociali che il 21o secolo offre a il più grande numero, permette a chi passa li, per caso o non, di dare un’orecchia attenta a quello che si fa in un determinato posto.

Musica per capre Ubriache di Nibraforbe apre la mia rimossa scoperta della scena Trentina. Presto sorvolo Pop_X e scarico molto. Il mio primo ricordo dei Camp Lion data dell’epoca (2012/13), mi rimane in mente una foto bianco e nero con (credo) 6 ragazzi (sicuramente di un altro gruppo), la divertente ma stupenda copertina di la teoria di Romero, e qualche aggettivo: "Quadrato, professionale e preciso", dopo l'ascolto di qualche pezzo su myspace.

Sempre dagli Nibraforbe piombo su Alchemia e le loro "Tartarughe terrestre" e affondando nella loro pagina facebook: Camp Lion di nuovo... Questa band mi chiama.

Pangea e in scarico gratis. E bandcamp propone anche "la teoria di Romero" a prezzo libero. Mi permetto una generosità per due album e la loro scoperta. Primi ascolti in sotto fondo facendo altre cose. Ripetutamente i due album girano in "loop" e impregnano il subcosciente. Greenday, Garbage, Jimmy Eat World e una serie di altri punk a rotelle sono le prime band che saltano in mente, per chi vuole paragonare questo suono regionale a referenze mondiali. E come una colonna sonora per discese in montain bike: rimane dopo la frenata finale il suono cristallo dei vocali, il martellamento preciso della gran casa, e l'attrito delle partiture di chitarra come pietre angolose sotto la ruota.

Domenica arriva ed è tempo di calzare le cuffie e staccare il telefono. "Dimmi cosa ho detto" apre l'opus. Diciamolo subito tutto l'album è cantato molto bene sia dal cantante, che cori, l'ottima registrazione cristallina le mette bene in valore. Gli testi semplici sono intelligentemente e melodicamente inseriti sulla musica. Certe volte originalmente. "Stesso punto" aggancia l'orecchio con le sue slittate di basso e un batterista accurato.

"Etere" salta subito fuori del branco con le percussioni meccaniche delle sue prime misure. Il raddoppiamento della voce e la melodia del canto portano il pezzo. Il cambiamento di effetti (3:06) su la voce finisce per lasciare un gusto di "tornaci" e il riplay diventa un riflesso. Si nota una buona produzione e l'arrivo di suoni nuovi.

"Lettera a m", " Rattvik 1 e 2" "Vuoti a rendere" e tutto il resto dell’album sono di una sorprendente qualità. Il ritornello di "45" fa girare la testa. "Ombra" è sostenuto da un batterista virtuoso. Bravissimo bassista su ogni pezzo. Il pezzo più Pop di tutti sembra "Viale Mazzini" che rimane molto efficace, il suo ritornello rimane in testa. "Meno di uno zero" è l'ultimo pezzo muscoloso dell’album prima di concludere con un monumentale "Clever" quasi strumentale e suoi suoni di chitarra rovesciati. Bella conclusione per la "Teoria di Romero"


 

La transizione è quasi naturale con "Iesus" talmente i due pezzi sono fatti della stessa stoffa o al meno sono costruiti nello stesso spirito. l'EP Pangea pero, imbocca un sentiero radicalmente diverso. Il ritorno sulla pagina di Myspace dopo più di un anno lascia il sentimento di pulizie fatte, di una pagina irrimediabilmente girata, di uno sguardo ormai girato verso un altro orizzonte. Tre membri sulle foto... Camp Lion sembra esperimentare le mutazioni di quasi tutti gruppi rock. Pangea non perde in qualità nonostante un suono meno cristallino che il precedente album. Ci si guadagna nella qualità e nel contenuto dei testi. Qua, ci si legge di più fra le righe, siamo più verso "Yes" e gli "Pink Floyd", ci si plana da un pezzo a l'altro, ci si scivola dritto nella neve fresca, braccia aperte e naso in su, ci si può chiudere gli occhi per un po’... Tanto i pezzi sono più lunghi senza mai essere noiosi. La voce telefonata del "Passeggero spettatore" conclude L'EP e lascia ipnotizzato.

La Pangea (anche chiamato Ganguana in altre culture) era il continente monoblocco che ricopriva la terra a l'alba dei tempi. Simbolizza l'unita del gruppo al momento di tirar fuori questo EP, e come lo ribadisce bene lo stupendo "Pletora": la fine sarà un nuovo inizio... sono pronto a seguire.

 

Erick

Rock critic di terza mano.

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