Capitolo 59a Hirsh cave EP A lonesome dream

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Non ho detto niente a nessuno, pero avevo segretamente nascosto una bottiglietta di grappa asperula nel cassetto chiuso a chiave della mia scrivania, nella mia esigua camera. Di quella asperula raccolta a mano nei sottoboschi di altitudine intorno alla base Nibraforbe. Poi, niente di legale nel solvente in quale bagnava, perché dava al peccato un gusto migliore. Stavo lasciando il centrale al Secondo, quando Jones al sonar viene far svanire il mio progetto:

- Doppio segnale, Capitan! Due EP: “Hirsch Cave” nel 355, rotta 015, velocità 10 nodi, profondità 020, distanza 14 miglia. “Alpen bit” nel 352, rotta 017, velocità 08 nodi, profondità 050, distanza 20 miglia...

Sto guardando il quadrante di rotta. Andiamo pieno nord anche noi e riprendo posto nella mia poltrona del centrale.

- Avanti ¾, profondità 030 andiamo a caccia di “Hirsch Cave” prima, occupiamoci del progetto del NCS dopo... Tanto è un po’ più lento, faremo tutti due di seguito. Capo centrale?

- Aye, aye sir!

- Manda a l’Intel nostra posizione e informali della nostra scoperta. Strumentazione in funzione!

“Hirsch Cave” è stato rivelato da l’Intel con un’apparizione su Balcony TV già da Novembre 2016.  A prima vista ci si riconosceva Giacomo Turra il chitarrista dei “Beavers from Mars”, un bravissimo tastierista con la barba: Giovanni Rasera e Francesco Weber un bassista discreto. Annunciavano alla fine della loro performance un video a breve, seguito dal primo EP del progetto per 2017.  Sono stato colpito dalla qualità della composizione presentata sulla terrazza del rifugio Bindesi e ordinato al capo centrale di raccogliere più dati su questa entità. Da febbraio, di fatti, è arrivato il video promesso con le sovrimpressioni grafiche, la sua atmosfera intima intorno alla lampadina che le illumina tutti. Poi uscita del EP “A lonesome dream” verso la fine febbraio.

Sarei veramente entusiasta se un gruppo a caso potesse avere originalità di ribattezzare l’eterna “Intro” in qualcosa di più originale o creativo. Tipo “Prima di cominciar” o “Antipasto” o “per scaldarvi” o “preambolo” ... “preliminari” anche... Dai! Che potrebbe anche avere un doppio senso... Buon, pero son sicuro che il messaggio arriverà a buon porto un giorno o l’altro... Non prendetevela ragazzi, la recensione arriva sempre DOPO l’album... fateci un pensiero sopra, casomai l’occasione si ripresenta. “Intro” quindi, è uno strumentale bellino, con un break di mezzo. Quasi a pensare che sono due creazioni, non del tutto sviluppate, messe assieme. Un basso bello tondo sopporta la prima parte, mentre la seconda lascia le tastiere guidare il ballo, un ritmo a battito di cuore unisce le due parti.

I "Hirsh cave" sono confortevoli nel tempo medio e lento, sembra che il genere si chiama “low fi”. “Blow” conferma il calibro della band... Canti calibrati, qualità vocale, eccellente parlata inglese, beat box, composizione pensata. Sembra che sento il fruscio di un vinile in sotto fondo, dietro il canto e certi passaggi del ponte musicale. La performance a Balcony TV è quasi uguale a la versione registrata. “Blow”, dalla sua qualità intrinseca, è il titolo faro di questo EP.

Anche se “The crowded room” può pretendere a competere per la posizione di hit single. Voce vicinissima, tastiere sfuse, chitarre leggere, basso in sfondo, atmosfera calma e contemplativa, la ricetta del loro stile particolare è più che benvenuto.

“I grew up” si presenta come un up beat piuttosto Pop. Qualcosa da sentire viaggiando a 40km orari tutte finestre giù, una fresca mattina d’estate, su una strada secondaria fra due paesi. Solo per sentirsi bene. Punteggiata di “tulurulu” questa canzone frizzante sembra stroncata. Guardando il tempo: 2.22, fa di questo sorbet fresco, la traccia la più corta del EP. Speriamo che la sviluppano un po’ di più durante le performance dal vivo.

Cambio di atmosfera sonora per una registrazione artigianale molto vicino a condizioni dal vivo per l’ultimo “Change of perception”. Ci si notano qualche sbandatine nanometriche qua e là, niente di serio, niente che fa sanguinare le orecchie, ma a chiedere alla band perché le cose sono state lasciate cosi, sembra che la questa versione, registrata in uno “ciak”, sembrava più naturale e piaceva a tutti membri del gruppo. Ho il mio punto di vista su questo, soprattutto a paragonare questa canzone con la registrazione di “Blow” al rifugio Bindesi. Semplicemente penso che il tizio che fa il suono per Balcony TV è un MDO (Mezzo Dio del Olimpia) che sa metterti in un bel bagno caldo e confortevole e circondarti dell’atmosfera giustissima con ritorni calibratissimi e quando suoni, scorre tutto come acqua giù dalla grondaia. Punto. A dire la verità dopo 30 ascolti questi micro scoglietti non si notano neanche più, pero lavorare con la musica è un conto, e far il suono, ne è un altro. Secondo me musicisti non possono suonar bene, se non sono circondarsi dalla gente giusta. Quei tecnici suono li son rari, bisogna prenderne cura. Comunque questo lento rimane bene in testa perché e melodicamente bilanciato molto bene. Come il resto del EP. Rimane da aspettare un successo dal vivo della band per portare il gruppo in studio per un album completo. Meritano.

- Jones! Alpen bit dove sono adesso?

- Fan sempre rotta nel 017, velocità 08 nodi, profondità 050 sono a 6 miglia solo...

- Secondo... Lì lascio la manovra per attaccarsi de drio senza farci notare. Profondità 050. Capo centrale... Mi tira fuori il dossier su questa nuova entità NCS o Nucleo Creativo Sardagnolo... e mi lascia la strumentazione in funzione.

-Aye, aye sir!

Penso solo che devo rimettere a più tardi una bella lampata di grappa Asperula....

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