Capitolo 68 Samsa Dilemma album Wake up Gregor.
[...] Jones è isolato nel suo silenzio, è inchinato sul sulla sua consola, occhi chiusi, concentratissimo. Alza l’indice dopo qualche secondi, rimane in silenzio per qualche instante... Poi, una volta sicuro di sé:
- Segnale! Nel 090, distanza 45 miglia, rotta nel 273, velocità 05 nodi, profondità 120... Nuova firma sonar, la metto in banca dati...
- Vengono su di noi! Ci hanno sentiti?
- Non sembra... siamo fermi propulsione e son distanti... Il computer decripta “Pugaciov sulla luna” e “Otterloop” nella firma...
- Passeranno davanti a noi... Svuotare MOLTO lentamente i ballast fino a profondità 120, le prendiamo in caccia da quel momento. Capo centrale?
- Son già sul caso Capitan! Eco i primi dati: Dall’aprile 2016 parte da Riccardo Pro il progetto Samsa Dilemma. Con il chitarrista Daniel Sartori (Otterloop), con l’esperto di programming Marco Ober, e con Enrico Merlin chitarrista experimental-noise. Al violino; Vanessa Cremaschi (Orchestra di Musica leggera della RAI) al pianoforte: il maestro Enrico Dal Fovo. Nel 2017 si aggiungono Fabrizio Costantino al basso e Fabrizio Keller alla batteria. Su l’origine del nome l’Intel ci manda questo:
“Uno degli incipit più celebri della letteratura mondiale suggerisce il nome del gruppo: il dilemma di un uomo, Gregor Samsa, che come tale si mette a letto la sera e si sveglia al mattino – dopo sogni travagliati – trasformato in un mostruoso insetto. Sono ancora un uomo in qualche modo o sono davvero diventato un mostro? Questo il dilemma che si pone davanti all’umanità intera, mentre scatena i più terribili drammi della storia, materia su cui si riflette troppo poco. Purtroppo non è solo la storia ma anche l’attualità a imporci ancora oggi questo dilemma.” È tutto Capitan!
- Credo può bastare... hmm... cosa diset, Secondo?
- Già il nome del gruppo... C’è sicuramente una grande riflessione intorno a tutto quello che viene proposto. C’è profondità di campo, senso, cultura... le idee mi sembrano esplorate, pensate allungo.
- Maledetti intellettuali! Strumentazione! Cominciamo!
Cos’è questo album??? O piuttosto cosa NON è??? Non è per chi cerca l’energia degli amplificatori graduati fino a 11. Non è neanche per chi cerca performance vocali. Non è un concept album. Non è uniforme nello stile, è piuttosto un patchwork di vari generi messi assieme. Ci si canta in Inglese e anche in Italiano. A guardare la discografia di Riccardo dal EP dei Pugaciov sulla Luna a “Freestanding” l ’uniformità non sembra essere una linea di condotta. A l’epoca avevo paragonato “Freestanding” dei Pugaciov a un libro di immagini. “Wake up Gregor” è dello stesso tessuto. Sono scene teatrali, ma si svolgono in un teatro diverso su ogni traccia.
“Fluttering of a Lonely Flag” e il suo tempo medio basso-batteria-chitarre cadenzato dal segnale di un telefono, apre il ballo. E un bel pezzo pop, che avvolge amichevolmente l’uditore. È confortevole e temperato... Possiamo andare più profondo nell’album, non c’è niente da temere.
“Rotten Underneath” prende una posizione politicamente lucida dell’attualità, su un tempo lento ma muscoloso, quasi “heavy” o pesante. Una chitarra, leggermente sbandata alla ripresa del secondo verso, porta per lo meno tutta la traccia sulle spalle. C’è un dialogo equilibrato fra le due chitarre. La politica in Europa oggi prende il ruolo che la monarchia occupava circa 230 anni fa. Chi sa dove questa presa in giro ci porterà? “I’m sick to see the rotten underneath...”
“Inside You My Soul Is Free” un nuovo tempo MEDIO della stessa fattura, ed è anche la prima traccia in quale entra discretamente il violino di Vanessa Cremashi, nella seconda meta della traccia. sicuramente per accentuare il lato romantico del testo. Queste tre tracce rappresentano un blocco di un colore pop-rock.
“Summer's Play” si orienta sul classico, con il suo piano forte, sottolineato di violino. E una traccia calma e spogliata, in quale qualche spiaggia di tastiere sintetiche completano il quadro come uno sfondo di sceneggiatura.
“iProgresso” è il primo testo in Italiano dell’album declamato su un basso isolato: “Il grano no si taglia da solo...” Al secondo verso la traccia si gonfia progressivamente di percussioni, Glockenspiel, violino... poi si amplifica ancora al terzo verso, per veramente decollare verso la piena potenza di tutti suoi strumenti. Notevole struttura in quale la chitarra entra finalmente nel secondo movimento della traccia per invadere pienamente il fronte del palco. Veramente Notevole.
“Close your eyes” è cantata da Daniel Sartori ed è un pezzo senza un colpo di rullante. La canzone calma è portata nella prima meta da chitarre e voce, con un basso discreto in sottofondo. La batteria e il violino entrano assieme a meta traccia senza fare decollare la canzone più di tanto. Deve rimanere tutto lineare... ad occhi chiusi.
“No hate” riprende pero questo colore Brit-pop specialmente dopo 1.24 quando il resto della band viene ricoprire nel secondo verso, la voce e il basso, lasciati da soli finora. Il pezzo, piuttosto gioioso e dinamico, sorprende dalla sua struttura spogliata iniziale.
“Lights Are Changing” è un pezzo di colore classico, calmo cantato a due voce su un tappetto morbido di pianoforte e violino.
“Macerie” invece si distingue del resto dell’album per vari motivi: prima dal lato genialmente scucito della tessitura musicale su di quale un testo, quasi declamato è depositato: “Ma una domanda banale quanto essenziale mi rimbalza nella testa in questi giorni: Come è possibile che illegalità e volgarità portino consenso?” Freddo campionario della situazione nazionale che riconosciamo ad ogni angolo di strada sul nostro vecchio continente. Secondo il testo, necessariamente lungo e in prose senza rima, finisce per onestamente dirti: la crisi è un concetto immaginario che scrollano davanti a tuoi occhi per spremerti come un Limone. I messaggi son forti: “Mi rifiuto di vivere in un Paese che sta diventando irreale. 10 minuti di navigazione per trovare video agghiaccianti e sufficienti ad annientare la credibilità di metà della specie umana.” Anch'io sto lì a pensare: “Voglio scatenare una rinfrescante crisi isterica generale.” Ma perché son solo lì a pensare e non fare? Son passati 7.08 della canzone e sono ancora lì immobile...
“sNOWy life” contiene la famosissima scena del tunnel dei “Blues brothers” per sottolineare una traccia pop rock energica e divertente, storia di concludere l’album su una nota gioiosa. Il rumore di una linea telefonica tagliata chiude il cerchio. “Samsa Dilemma” appare come un’entità aliena da tendenze e mode generale. Sa distaccarsi del branco già dalla scrittura delle canzoni, poi dalla loro costruzione, registrazione e performance. L’album non sconvolgerà le masse, non contiene un solo “hit single”, non fa veramente ballare, ma sarà li presente, come una referenza anche fra 10 anni.
Jenkins appare con foglie di telex della rete flash:
- Ci sono un po’ di uscite nel underground; “Mondo Frowno”, e possiamo avere accesso a “Francesco Camin” in pre-uscita, poi c’è attività intorno a Riva: “Jambow Jane” sembra pubblicare un album e sembra che sia il loro secondo... la fine dell’inverno si annuncia movimentata con I “Bankrobber” e anche I “Rebel rootz” Sembra che “The Bastard sons of Dioniso” hanno un album. Poi I Joy Holler stan lì a mettere l’ultima mano al loro album... Dove dobbiamo andare per primo capitan?
- Beh in superficie per un momentino, ho voglia di respirare...

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