Capitolo 77 Gabriele Guarnieri album La controindicazione
E sempre un piacere vedere l’ammiraglio, al meno, quando sappiamo che viene. Giusy Elle è al commando di un mostro subacqueo; a l’interno c’è posto per tre o quattro sottomarini come il nostro. Siamo riforniti per proseguire con la più lunga missione mai intrapresa da memoria di marinaio. L’equipaggio si è scrollato le gambe e ha potuto anche fare un po’ di jogging durante le 6 ore del rifornimento. Il Secondo conduce la manovra per uscire dell’immenso scafo del EDP. Prendo in mano quella per riappoggiarci delicatamente sul fondo. Siamo circondati da “bips” -uscite di questo inizio anno- che circolano ereticamente nei 30 miglia nautiche intorno alla nostra posizione. Mi stavo chiedendo, visto che tutto sembra crollarci addosso in questo momento, se il ritmo delle uscite è normale, o se abbiamo raggiunto il punto al quale, il numero di gruppi schedati nel nostro archivio ci porta alla capacita massima dei nostri compiti.
- Capo centrale quanti files abbiamo abbordo?
- 162 artisti o gruppi schedati per al meno 1 traccia, 2 225 tracce in totale per 126 Ore di musica Trentina in archivio. E ci sta ancora arrivando roba sulla rete flash mentre parliamo…
- Jones? Dammi un punto sui rilevamenti seguiti dall’interferometro:
- “Rebel Rootz” in via di uscita ma segnale poco leggibile ancora, “Francesco Camin” segnale registrato ma rilevamento sfuocato. “Joy Holler” ancora in studio. Nuovi segnali “The Rumpled” in avvicinamento rotta nel 065, distanza 40 miglia, velocita 08 nodi, profondità 080, “Lovecoma” in avvicinamento rotta nel 105, distanza 38 miglia, velocita 12 nodi, profondità 020, Francesco Armani, immobile, segnale debole.
Si ferma con l’indice in aria… Sta entrando una procedura nel computer con la sua tastiera e questo vuole dire che non potremo neanche soffiare un po’.
- Segnale! Gabriele Guarnieri One-man-band-folk-acustico… Vicinissimo!! Rotta nel 246, distanza 4 miglia, velocita 10 nodi, profondità 075.
- Capo centrale abbiamo qualcosa su quel Gabriele?
- Sì, era la voce di “Nevischio”… Val di rabbi… il Giullare che tira la lingua…
- Ah sì vedo! Non è che abbiamo ancora il “Caminetto session” nell’archivio da qualche banda?
- L’ è ben quello! Ha rifatto superficie (se mi permette, Capitan…) a Balcony TV pochi giorni fa. Da lì, l’Intel ha beccato il segnale e collegato il file con “La controindicazione” il rilevamento che abbiamo a portata di strumentazione.
- Occupiamoci di quel bamboccio, dai! Scanner, doppler e spettrometro in funzione!
- Aye, aye sir!
Abbiamo avuto un po’ di artisti “folk” nel faccio del nostro sonar ultimamente “Centromalessere” e “Giorgia Job” sono anche geograficamente originari di questa zona. Credo che un certo Felix Lalu ha anche registrato nella val di Rabbi verso 2013. Questo tizio ha uno stile ancora diverso di tutti questi qua, e mi sembra avere la testa sulle spalle. Il primo advettivo che mi viene in mente a sentire le sue canzoni è “lucido”. Due tracce mi confortano su questa posizione “La retorica” e “Contro!”. Sa la sua posizione, conosce la sua direzione e sembra avere le idee chiare. La totalità della farina spalmata qua sotto viene dal suo sacco, Gabriele ha saputo mettere le dita in tutto, basso, chitarra elettrica, tastiera, cori e registrazione inclusa. Ha saputo lasciare lievitare, ha infornato a temperatura giusta, e sfornato sapientemente in cima alla terrazza della cooperativa Samuele, e del colpo, distribuire suoi panini alla moltitudine.
L’antipasto del “Intro” è una semplice frase musicale declinata con un a tastiera e un basso. Non un solo colpo di rullante o di percussione sulla totalità dell’album. Otto canzoni in quale il piatto principale è composto di una voce e di una chitarra folk, in contorno abbiamo qualche timidi ingredienti: gli strumenti nominati qua sopra sanno rimanere in sotto fondo, sottolineano un’armonia, evidenziano un passaggio. Le canzoni sono spogliate e con una minima orchestrazione, per lasciare il testo diventare la punta dell’interesse dell’uditore.
“Quello che conta” è di questa fibra. Non comporta ritornelli ma una frase alla chitarra elettrica si intercala piacevolmente fra i versi. “Un crimine commesso sognare di nascosto mi viene piuttosto bene” conclude la traccia.
Il ponte dei fuochi sembra ritracciare nostalgicamente un raduno di popolazione intorno a fuochi d’artificio “Il primo botto, poi un altro, poi ancora brindiamo con l’alcool rubato” è agosto… Si può stare fuori a far festa. Mentre i vecchi ricordano altri botti, di un passato meno gradevole.
“La retorica” e il suo testo sparato velocemente dipinge accuratamente i tempi presenti “Io canto del mio tempo, non di quello che è passato, non avrebbe senso”. Fra uomini magri che rubano per sopravvivere, il mondo che va a putane, ma e tutto normale, un futuro archiviato, il nostro modo di spalmarsi su facebook, la paura di ammalarsi, pensare a chi sta peggio, e il valore di una vita “milioni di abitanti che presi tutti insieme valgono meno di me” … Il tratto è giusto e preciso, per cui colpisce un po’ più profondamente.
“Una buona idea” è a ritmo di ninna nanna, tonno incluso. Tratta delle debolezze umane davanti alle risoluzioni di inizio anno, o semplicemente esprimersi senza pensarci del tutto. Gabriele mi colpisce due volte su l’argomento e rimane bello solido “Sto volentieri con i piedi per terra, che non si sa mai…” tanto andarsene col vento e il destino di tutti.
“Beata Pazienza” accoglie una chitarra elettrica per tirare sue lunghe notti, sotto il battito regolare della chitarra Folk. “Spesso la pazienza non ci sta, chi la perde poi esagera” sarei gratto se Gabu smettesse di puntare verso miei difetti uno dietro l’altro. In tanto si permette di tirare un po’ sulla sua voce per grattare con la sua rugosità, i passaggi più forti.
“Universo” mi sembra una miscela di flat picking fra chitarre folk e elettrica, l’effetto poco notevole a prim’ascolto e pero del più bello effetto. E la canzone la più romantica dell’album, lievitata dopo il secondo ritornello, da una tastiera, che ci fa planare intorno a due soli accordi. Semplicità, efficienza, centro.
La dissonanza dell’introduzione di “Contro!” ci invita a girare la testa nella direzione del testo. Ci pone davanti al fatto di essere contro qualcosa, ma senza potere proporre qualcosa di costruttivo: “Se siete cosi geniali e innovativi, inventate qualcosa poi, vediamo che succede, e chi vi segue, siete annoiati, senza idee, lobotomizzati” C’è una buona lista di “contro” messi avanti come esempio, pero manca l’Orso, gli Ambientalisti, i Grillini, il Bondon di un lato e salvini, monsanto, la boschi, e berlusca da l’altro, lasciando di mezzo i vaccini e la costituzione. Non basta essere contro qualcosa bisogna anche sapere perché.
Cosi Gabu si è ritrovato a scrivere e suonare da solo, sembra che le copie fisiche del suo album son esaurite. Qui abbordo, possiamo solo invitarlo a depore il suo contenuto on line, come su band camp per esempio. Per lasciare la moltitudine goderne e apprezzare senza moderazione…
- Secondo, ci organizza un giro di veglia che la maggior parte dell’equipaggio potesse andare a riposare mentre siamo qui fermi sul fondo. E già una lunga missione, continuiamola con gli occhi davanti ai buchi e belli svegli. Dobbiamo economizzarci.
- Aye, aye sir! Prendo il turno se permette…
- Chiamatemi se si muove qualcosa.
Prima di lasciare il centrale, mi giro per dare un’occhiata… Mi sembra che Jones è fermo, la mano sulla cuffia e l’indice sospeso per aria...

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