Capitolo 51 la Casa del Mirto Supertrendycoolfashion, Circle, Recover

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- Vi lascio il centrale Secondo... rotta verso la base Nibraforbe.

- Capitan?

- Si, Jenkins...

- Eco gli ultimi dati da l’Intel, mandati sulla rete flash, le vuole consultare?

- Si, dai... Vago nella mia cabina. Me sdraio un atimin storia de rilasarme un pezot’.

Prendo il blocco completo e me lo sfoglio sdraiato sul letto, dietro una porta chiusa. Niente notizie sul nuovo bassista dei Supercani, tranne qualche foto con il viso di Nestor Fasteedio nascosto dietro una testa di tom tom: Fa un po’ teaser. I “Rebel Rootz” registrano in Live con Matteo Scotton. E la “Casa del Mirto” rilascia un album di 2008 su Bandcamp: “Supertrendycoolfashion”. To! Ci sono meno lettere che dentro Supercanifradiciadespiaredosi... Nen da veder da vizin... Perché aspettare 8 anni per pubblicare su questo sito? Credo che erano su Maaaash records già a l’epoca.... più indipendente di cosi... In tant’ c’è anche Circle; un single in collaborazione con gli amici Luca Lorenzi e Massimiliano Santoni “To you mum”, e poi c’è “Recover” album del maggio 2016. Poi non me la sento di tornare in centrale a fare ronzare la strumentazione, mi faccio un giro da solo, solo con l’audio decoder della mia cabina. Prima “Supertrendy”, poi “Circle” il single e “Recover” l’album... buonissima occasione di paragonare pubblicazioni separate da 8 anni e di scaricarle nell’archivio del Wyznoscafo allo stesso momento. Calzo le cuffie.

Penso che la “Casa del mirto” è ancorata profondamente negli anni 80... “Supertrendy...” pure essendo un album del 2008 è interamente basato sul campionamento vocale. Cioè, l’ultima volta che mi ricordo avere avuto piacere ad ascoltare questo tipo di suono era quando mi rotolavo per terra al più intenso periodo della “Break dance”. Notare che gli suoni di “Recover” e certe melodie o sequenze di sotto fondo, mi riportano anche agli anni 80, verso Vince Clark, di Yazoo, ed Erasure. Per tornare sul nostro campionamento vocale, va benissimo sulla prima traccia “Kiss my Teddy”, diventa leggermente ripetitivo sulla seconda “Nothing hold us back” e diventa leggermente disturbante sulla terza “Bad girl surf”, che passa i vocali al tritacarne. Pero let’s smurf, dai! Ho già rovinato una maglietta a provar lo spin di schiena nello spazio esiguo della mia cabina. Arriva la quarta: “Radio Raheem” e lì la vena sul tempio che era già bella gonfia, scoppia per far macchie rosse sul blocco di carta perforata della rete flash. E non siamo neanche alla meta! Rimangono 7 altre tracce e sto supplicando che non si continua così troppo allungo... “Shall we dance?” vira già più sul genere Disco ed è più piacevole a l’ascolto che le tre tracce precedenti. “Trento vice” ci tuffa testa prima nella “Break Dance” degli anni 80. È firmato, stampato nella voce di un presentatore televisivo: “Mu-mu-mu-music- tomorrow d-d-d-dance day, d-d-d-d-dance day!” E via così per 3.18. Mi son già battuto gli gomiti tre volte sui mobili ancorati della mia cabina e mi son quasi rotto il coccige sul tavolo provando di camminare al rovescio come Michael... “Monologue” è punteggiato di “sacrebleu!” e di frase di francese mescolate ad una Disco della grande epoca. “She’s Homeless” è un remix di “Gyspy woman” di Crystal Waters con il suo famoso ritornello “Lalali Lalala”. “Say good bye” e “Hot soup” sono due altri colpi allo stomaco. “Girl” dura solo 1.43... e quasi non potrei risentire immediatamente “qu-qu-qu-esto t-t-t-t-t-ti-po-pooooooaoaoaooaooa” di suono. Son diventato vecchio o allora????


 

Circle” del 2016 è l’ultimissima traccia pubblicata dalla band e ha più l’aspetto di una traccia di “Underworld” che altro. Potrebbe anche prendere un posto su un album del gruppo Gallese senza stonare. Una bella sequenza ripetitiva, installa chi vuole chiudere gli occhi, in uno stato ipnotico per seguire le 7 minuti 21 secondi di questo viaggetto. Bel video in bianco e nero per illustrare questa planata con estratti di uno dei miei documentari preferiti sulla fisica quantistica: “What is space” con professore Brian Green. Bello contemplativo.

 


 

Mi attacco a l’album di maggio scorso, dalla copertina senza un nome, né un titolo di album. Solo il fascino della bellezza spaziale del ragazzino biondissimo, che offre la sua verde gioventù all’obiettivo della fotografa. Meglio così, dopo tutto non serve rovinare la foto mettendo nomi. “Animal” è uno strumentale di 1.51 che serve di introduzione a l’album. Composto di spiagge di tastiera su due accordi e l’aggregamento di un pizzicato discreto, niente di trascendentale.

“Gloom” pero, si appoggia su un suono di bassi che scorre allungo tutta la traccia. E un ritmo medio inesorabile. Ci sono suoni rovesciati per annunciare il ritornello e un bel suono vetroso, per portare la canzone verso cime alte.

“I will catch you and stay in bed” è una frase che aggancia e ritiene l’attenzione! Toc! Lavoro fatto! Siamo presi. Assolo sintetico per portarci verso la tropopausa, e discesa confortevole verso il pianeta, atterraggio dolce. Sembra già che siamo sul meglio della “Casa del mirto” finora.

“Smashup” arriva come un hit dance di prima fattura: parte su una bella sequenza incisiva. Sembra un suono di corde colpite da martellini. La linea di basso aspetta il sesto bar e il ritornello per elevare la canzone al grado di riempi-pista. Anche le frasi di tastiere sono agganciante e invitano a ballare: Geniale! E mia traccia preferita nell’album.

“Overcome” cala di una marcia dopo la sudatina di “Smashup” è un testo semplice e corto che prende amplitudine nell’eco generato ad ogni parola. Ancora qui, belle frasi di tastiere suonate a mano per accompagnare una traccia di semplice fattura, ma piena di efficienza.

“Hush” (featuring Mia, sicuramente al canto), è anche proposto come single su bandcamp. Sembra la voce di Marco che sale negli alti e rimane su questo registro, il timbro è molto simile e la confusione e possibile, il risultato è molto strano. Profumo di 80’s a chiodo su questa canzone a retrogusto pop. “Reset” è uno strumentale che si appoggia su un ritmo fatto di passi sulla neve Trentina, prestissimo in una mattina, per meno 10 gradi. Tutte le sensazioni son presenti e rinfrescanti.

“Mr Whisper” è un downtempo al profumo di Reggae, perso nei super bassi. La fine sembra stroncata e la traccia di 3.31 sembra molto corta.

Sentiamo una chitarra su questa canzone romantica e lenta: “Forever and a day” avanza claudicando negli contra tempi, finché si allarga su spiagge di etere.

Conclusione dell’album, nei ritmi per ballare, in quali mi piace ritrovare la “Casa del Mirto”. “Cuore” sembra calmo nei suoi versi, suggerito dal calmo del canto, ma sa rivestirsi di una bellissima sequenza tipica alla Vince Clark (Yazoo, Erasure) nei ritornelli. Se posso suggerire a Marco Ricci di produrre un self remix di questa bombetta mettendo l’accento sul lato dance della traccia sarebbe fantastico, ma mi sento un po’ insolente, davanti quello che rimane, al mio gusto, il migliore album della “Casa del Mirto”. Se no, un album indispensabile.

L’interfono interrompe le mie divagazioni:

- Capitan, siamo a poche miglia dalla base Nibraforbe. Vuole prendere in mano la manovra?

- Chiede al Secondo di fare superficie, e mettere l’equipaggio al posto di manovra. Vegno da subit.

- C’è anche un messaggio da l’Intel: I “Razzi Totali” fanno un conto al rovescio fino a l’uscita del loro prossimo album il 18 Novembre...

- Vuole dire che riprenderemo il mare presto...

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